La rappresentazione dell’invecchiare nel cinema

INVECCHIARE
Una rassegna di film pensata dall’Associazione Metabolé in collaborazione con l’Associazione Medici Psicoterapeuti di Venezia e il Centro Culturale Candiani
Invecchiare bene sembra molto difficile. Eppure non è mancato il tempo per prepararsi, né gli esempi su cui riflettere: l’umanità intorno a noi non è mai stata così vecchia.

Soprattutto, sembra difficile capire come debba essere una buona vecchiaia. Il modello sociale unico, al quale da giovani cerchiamo a tutti i costi di omologarci, non offre suggerimenti validi. Se qualche esempio viene proposto, si tratta, il più delle volte, di persone che non hanno l’aspetto del vecchio per grazia ricevuta dalla sorte e mantenuta con oculatezza o di personaggi la cui fama oscura le fragilità della vecchiaia.
In ogni caso, la vecchiaia non può essere omologata ed infatti non ne esiste una sola, ma tante vecchiaie quante sono le persone che hanno il privilegio, così poco apprezzato, di arrivarci.
Con la rassegna cinematografica che il Centro Candiani, accogliendo una proposta dell’associazione Metabolé, organizza per sei serate dal 4 novembre al 16 dicembre, possiamo vederne qualche esempio, allegro o tragico, in pellicole recenti o classiche ed ormai introvabili, che guardano alla vecchiaia da punti di vista molto diversi tra loro.
Se ne avremo voglia, potremo discuterne insieme dopo il film. L’orario è pensato per favorire chi è già in quella fase della vita, in cui si ha più tempo libero che voglia di tirare tardi la sera, ma si rivolge a tutti, in particolare a chi deve confrontarsi con la vecchiaia precocemente, per il fatto di vivere accanto a persone anziane e, spesso, è portato da questa esperienza ad anticipare con pessimismo il proprio futuro.
L’associazione Metabolé è stata fondata recentemente, a Mestre, da persone che sentono il bisogno di riflettere insieme sulle situazioni che rendono difficile accettare il corpo quando questo è trasformato dalla malattia, da traumi o per naturale invecchiamento; di non farsi schiacciare dal modello imperante, così lontano dalla realtà, del corpo sempre perfetto. In questa riflessione, l’associazione, cerca di coinvolgere, anche occasionalmente, tutte le persone che lo desiderano.