Concorso fotografico

CorpoMateria

Concorso fotografico
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Terra
Acqua
Fuoco
Aria

L’obiettivo del concorso è raccogliere espressioni, interpretazioni che la fotografia può dare del corpo che muta, del corpo-materia che si trasforma fino al suo estremo confondersi con la natura.

Quattro radici alla base dell’universo e del corpo. TERRA, ACQUA, ARIA, FUOCO, mescolati dall’arte sapiente di Afrodite, che plasma tutti i viventi al modo di un pittore che mescola colori e forme su una superficie.

Bando di concorso CorpoMateria

Il concorso #CorpoMateria si è concluso. La comunicazione dei vincitori sarà pubblicata prossimamente su questo sito.

Metabolé ringrazia tutti i partecipanti.

Le quattro fotografie premiate

Per la categoria Terra:
L’uomo e la terra di Roberto Carlon

L’uomo che lavora la terra sul piano simbolico evoca la terra/corpo amica, terra/corpo fertile, ma anche terra/corpo da modellare; un apparentamento uomo – natura molto stretto anche nella quotidianità segnata dal lavoro nei campi che, pur nella semplicità della foto, è ben espressa dalla struttura compositiva (linee portanti poste in diagonale). La fotografia ha anche un buon impianto cromatico che, privo degli eccessi ormai dilaganti della esagerata postproduzione, ci propone i colori terrosi e un po’ assetati dalla calura, del terreno estivo.

Per la categoria Acqua:
La natura Umida di Federica Ferzoco

Il corpo immerso nell’acqua segna la comunanza della fluidità del corpo con il liquido e l’uso attento dell’idoneo tempo di esposizione, capace di sottolineare il movimento sotto forma di scia, mette in evidenzia il perdersi della forma, un dissolversi e confondersi nel fluire dell’elemento, che appunto scioglie le forme e le identità. Sul piano compositivo, infine, c’è da sottolineare come la scelta della diagonale rafforzi efficacemente il fluire della risacca.

Per la categoria Aria:
Volo di Edoardo Mazzucco

Il rapporto dell’uomo con l’aria, la leggerezza cercata del corpo pesante, l’elemento mobile che quasi sfugge, come il pensiero, l’immagine della inafferrabilità di un corpo sono stati ben interpretati da questa fotografia. L’uso del panning, anche se affatto nuovo, dona a questo scatto l’obbligata leggerezza e dinamicità di ciò che vuole e deve esprimere; così l’esposizione, tenuta leggermente “sovra”, sottolinea quella dinamicità e relatività che è, appunto, “il disegno dell’aria”.

Per la categoria Fuoco:
Fuochi indiani di Roberto Alessandrini

Il fuoco come elemento attorno al quale si esercitano riti propiziatori, che cuoce e scalda. Ma anche il fuoco che illumina la notte, l’oscurità. La fotografia scelta rappresenta molto bene tutto ciò e grazie alla sua oculata, attenta, esposizione che, tenuta a toni bassi, non è fatta per escludere ma per evidenziare quel poco che c’è. E quel poco si esalta, esce nel suo raccontarsi, proprio in virtù di quella scelta. Indubbiamente un buon “clic”.