L’intima esperienza del centro: la pratica del mandala – Seconda edizione

Metabolé, in collaborazione con il Comune di Venezia – Servizio Interventi di Prossimità e Centro Donna, promuove la seconda edizione del laboratorio “L’intima esperienza del centro: la pratica del mandala” condotto dall’esperta Ilaria Bartolucci con la partecipazione dello psicoterapeuta junghiano Andrea Vianello.

Il laboratorio è a numero chiuso e non richiede abilità artistiche. Gli incontri si terranno presso la Casa dell’Ospitalità in via S. M. dei Battuti 1/d a Mestre con il seguente orario 18.00-21.00 e nelle seguenti date:

18 Ottobre presentazione
25 Ottobre
8 Novembre
15 Novembre
22 Novembre
29 Novembre

“Il Mandala ha origini codificate in oriente ove tale termine significa “cerchio” o “ centro”. Il mandala rappresenta la nascita dell’universo dal suo centro e ha varie realizzazioni tradizionali: può essere disegnato con delle sabbie colorate per terra e poi distrutto al termine della sua utilizzazione, può essere dipinto su tela, con forma principalmente circolare e con l’utilizzo, al suo interno, di forme geometriche quali il quadrato, il triangolo, il cerchio. Il mandala rappresenta quindi una cosmogonia, le forze dell’universo che si muovono, una terra pura nella quale costruire un paesaggio perfetto, un mezzo per entrare in un ambito altro, eppure nostro, connesso con il qui e ora e con la parte più profonda del nostro essere.
La costruzione di un Mandala personale, è sempre lunga e complessa. Che sia fatto di terre leggere, dipinto su carta o tessuto, segue sempre schemi e figure, spesso è preceduto da lunghi studi del disegno e dei colori, può coinvolgere anche aspetti astrologici e, per universale consenso, coinvolge sempre aspetti interiori dell’autore. Che si riallaccino alla tradizione orientale o emergano spontaneamente nella mente dell’artista, i Mandala aiutano a sintonizzarsi sulla parte più intima di noi facendo nel contempo emergere parti dell’autore ancora sconosciute e in evoluzione, anzi pare favoriscano proprio queste evoluzioni dell’inconscio.”
(testo di Ilaria Bartolucci tratto da “Mandala un disegno liminare” in Livein, 52-57, 2010)