Quando ho fatto la prima chemio

Sono all’inizio di un altro percorso.
Più accidentato. Perché sono già debilitata da operazioni e radioterapia.
Ho una brutta ustione che si aggiunge ai tatuaggi.

Una volta guarita rimarrò per sempre con 2 crateri ben visibili, tre punti neri e una striscia bruciacchiaticcia.

Le cicatrici del corpo. E quelle dell’anima?

Affronto anche questa novità: in versione liquida, offerta su di un vassoio in un contenitore protetto da stagnola, in un bruttissimo reparto di oncologia.

L’infermiera che mi ha sistemato sulla poltrona, simile a quella su cui donavo all’AVIS, ha l’aria gentile. Ecco qui… il cocktail mi vien da dire.

Manca l’ombrellino. Ci vorrebbe….. da febbraio siamo a maggio e comincia il caldo.

Sarà una lunga estate calda . E dolorosa. Ogni 15 giorni avrò il mio esotico drink. In vena.

Tra un po’ scoprirò il significato di citotossico. Stessa poltrona dell’AVIS.


Lì però avevo l’impressione di aiutare la vita, qui mi sembra di corteggiare la morte.

D.R.

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